lunedì 24 agosto 2009

Piss Christ

Se c'è una cosa che trovo incredibilmente affascinante è l'iconoclastia. Non mi viene in mente un ambito della conoscenza umana che non necessiti di assiomi. In logica, per esempio, la scelta degli assiomi è cruciale. Da un lato, l'idea di aver bisogno di qualche concetto di base, indimostrabile, indiscutibile è davvero fastidioso. D'altra parte, però, sembra proprio che non si riesca a creare nulla (per quanto semplice) ex nihilo.
Di logica spero di riparlare più avanti nel tempo, per adesso parliamo di attualità e distruzione delle fondamenta.

Gli assiomi, dicevo, sono i pilastri su cui si basa la conoscenza. Muovendo gli assiomi si distrugge il castello della conoscenza per ricrearlo da un'altra parte. Più gli assiomi sono semplici più il castello ci sembra stabile e sicuro (in realtà il teorema di incompletezza sembra abbattere anche questo punto di vista).

Quando invece il basamento è più complicato della struttura che sorregge, non si può evitare di provare un certo fastidio. La bruttezza di una stalla costruita su una piramide colpirebbe chiunque. A mio avviso le religioni fanno proprio questo: assumono un ordinamento divino perfetto e immutabile e lo usano per giustificare la realtà in continuo divenire in cui ci troviamo.

Ma quanto è brutto un Dio onnipotente? Talmente brutto che origina infiniti paradossi ("Può Dio non potere?", "Può Dio giocare a briscola senza barare e fare 200 punti?" etc...).

Inutile dire che le religioni mi infastidiscono, ma, stranamente hanno qualcosa di bello: quando crollano. Avete mai visto le demolizioni controllate dei palazzi? Sono ipnotiche. Lo stesso vale per le convinzioni religiose dietro cui si arroccano i credenti. Quando vengono attaccati e assediati si rinchiudono a difesa del loro castello costruito sulla sabbia. Tutte le sciocchezze tipo "porgi l'altra guancia" e "ama il prossimo tuo" vanno a farsi benedire e anche gli inetti cominciano a lottare. Bellissimo...

A proposito del conto dei crediti scolastici derivanti dalle ore di religione, Paola Binetti ha dichiarato: "Io credo, al contrario, che il non ammetterli agli scrutini [gli insegnati di religione] sia un criterio discriminatorio nei confronti dei docenti, che crea dei docenti di serie A e di serie B".
Giusto: molto meglio creare studenti di serie A e serie B, no? La discriminazione è una "brutta bestia", ma ancora peggio è quando si basa su qualcosa di stupido e insulso come una religione.

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